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Dalle tendenze alle conferme: il ruolo chiave del piatto unico

Il piatto unico offre la possibilità di sperimentare una vasta gamma di alimenti e sapori, incorporando ingredienti diversi e promuovendo una dieta varia.

Non c’è dubbio, parlare di cibo è tra le cose più belle e al tempo stesso difficili che si possano fare. Soprattutto quando lo si mette in relazione con la salute. Cibo e salute sono un binomio inscindibile. Fin dall’antichità è riconosciuto al cibo un ruolo chiave come ago della bilancia del nostro benessere. È importante quindi, oggi più che mai, vista l’”infodemia” alla quale siamo esposti ogni giorno, che chi si occupa di cibo a vario titolo, come scienziati, addetti alla comunicazione e grande distribuzione, uniscano i propri sforzi per fornire informazioni chiare e scientificamente corrette.

Parlando di cibo e salute non possiamo certo non ricordare che le evidenze scientifiche, accumulate negli anni, hanno fortemente consolidato il ruolo protettivo, nei confronti di numerose malattie, della dieta mediterranea, un modello alimentare (e non solo) basato principalmente, ma non esclusivamente, su alimenti di origine vegetale.
Tuttavia, l’evoluzione dei nostri stili di vita ha determinato un progressivo cambiamento delle abitudini alimentari, a favore di un modello dietetico e di vita più “occidentale”.
Questo concetto è noto come “transizione nutrizionale” e si caratterizza per il passaggio da un’alimentazione basata principalmente sul consumo di prodotti freschi, locali, e poco processati, a una dieta più ricca di cibo dall’alto contenuto di grassi saturi, zuccheri, sale e calorie.
La transizione nutrizionale rappresenta un fenomeno globale che accompagna lo sviluppo economico e tecnologico delle società. Tuttavia, se da un lato la dieta mediterranea è associata a importanti effetti benefici per la nostra salute (in particolare patologie cardiovascolari e tumori), dall’altro, l’adozione di uno stile di vita e un’alimentazione di tipo occidentale, al contrario, si associa a un maggior rischio di numerose patologie, tra cui ipertensione, obesità, malattie cardiovascolari, neurodegenerative e anche tumori.

Attualmente, più del 60% della popolazione italiana ha un’aderenza tra bassa e mediobassa
alla dieta mediterranea e fornisce ampio spazio all’emergere di tendenze alimentari che, in alcuni casi, risultano molto trendy, ma che spesso si fondano su basi scientifiche poco solide o inesistenti. Tra queste trova sempre più spazio quella che potremmo definire la “dieta del senza” (senza glutine, senza lattosio, senza zuccheri, senza grassi), che se da una parte può trovare utilità per specifiche condizioni di salute, non dovrebbe essere raccomandata per la popolazione generale. È bene interrogarsi sempre sulla validità scientifica che si cela dietro queste mode alimentari del momento ed essere invece più consapevoli delle nostre scelte alimentari, per evitare il rischio di condurre un’alimentazione sbilanciata, con potenziali impatti negativi sulla nostra salute a lungo termine.

Questo non significa che tutto ciò che di nuovo affiora nel panorama alimentare sia negativo
o da scartare. Al contrario, in un’epoca in cui la parola sostenibilità ha assunto un’importanza
fondamentale per la salute nostra, del Pianeta, e dei sistemi economici e sociali, le nuove tendenze volte a favorire una maggiore varietà di alimenti, preferendo quelli di origine vegetale
e prodotti locali, e alla riduzione degli sprechi devono essere prese in considerazione e
contestualizzate nel quadro di un’alimentazione equilibrata. Come trovare questo equilibrio? Uno strumento utile a questo scopo è sicuramente il piatto unico.

Questo modello alimentare può realmente rappresentare la chiave per unire la bontà della dieta mediterranea a ciò che di buono portano le nuove tendenze. Bilanciando adeguatamente le porzioni di alimenti fonti di proteine (di origine vegetale e animale), carboidrati complessi – dando ampio spazio a cereali integrali e pseudocereali – , senza dimenticare il ruolo fondamentale di verdura e frutta, possiamo godere di un pasto completo che rispecchia la diversità nutrizionale della Dieta Mediterranea e si adatta alle esigenze contemporanee.

Verdura e frutta sono il cuore pulsante di una sana e bilanciata alimentazione.
La loro importanza risiede nella ricchezza in acqua, vitamine, minerali,
composti bioattivi ad azione antiossidante e antinfiammatoria, come i polifenoli, e
soprattutto fibra. L’apporto di questi elementi con verdura e frutta è fondamentale per
supportare il sistema immunitario e ridurre il rischio di malattie croniche come il diabete
di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tumori. Le fibre poi hanno un ruolo decisivo
nel mantenere in salute il microbiota dal quale dipende il benessere del nostro intestino e in parte dell’intero organismo.

Non dimentichiamo che verdura e frutta hanno un ridotto contenuto calorico che le rende ideali per mantenere un peso corporeo adeguato.
Per un’alimentazione equilibrata dovremmo consumare ogni giorno 5 porzioni di verdura e frutta, possibilmente diversificando i colori, e rispettando, quanto più possibile, la stagionalità.

In conclusione, in un’epoca in cui le tendenze alimentari cambiano velocemente, è
fondamentale adottare un approccio equilibrato. Il piatto unico rappresenta uno strumento pratico che ci permette di dare giusta importanza ai diversi alimenti che compongono la nostra alimentazione, all’insegna dell’equilibrio, del gusto e della salute, permettendoci, anche, di accogliere le novità in ambito alimentare, senza però cadere negli estremismi.