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Risveglia i sensi e scopri il Friuli Venezia Giulia

AMMIRA

Il cielo in un fiore
Un piccolo fiore azzurro che spunta orgoglioso tra le rocce delle Prealpi Giulie e delle Dolomiti friulane e che incanta per la sua straordinaria bellezza: è la Genziana di Froelich, una pianta endemica del Friuli che cresce su ghiaioni e rocce in alta quota (dai 1400 ai 2300 m), su versanti freschi settentrionali, lungo le creste e sulle vette, ma sempre dove sussiste una buona copertura di neve almeno per 4-6 mesi all’anno. Questa Genziana arriva da lontano, dalle montagne olartico-asiatiche e l’azzurro della sua corolla a forma di calice fa andare la mente ai cieli di fine estate, un vero spettacolo per gli occhi. Per la sua rarità merita un’escursione fino alla cima, per vederla tra le nevi dell’inverno che la proteggono dal gelo, prima che questo pazzo clima rischi di farla sparire per sempre. E, guardandola, imparare ad avere rispetto per la montagna, grande maestra di vita.
Per info: provenzone@libero.it

TOCCA

Hai mai abbracciato un gigante?
Tra le Alpi Tarvisiane sono ben cinque i giganti buoni che aspettano di essere abbracciati per trasmetterti tutta la loro energia: si tratta di alberi secolari di maestosa bellezza, immersi in un paesaggio splendido e intatto. Niente come il loro contatto aiuta a sciogliere i pensieri e a riconciliarsi col proprio io. Ti invitiamo a percorrere la ciclovia Alpe Adria per raggiungere l’Acero di Fusine, ad un passo dalla Slovenia. Lui è lì da 150 anni, svettante nella sua armonica perfezione. Poco distante il Noce di S. Antonio immerso in un’atmosfera sospesa di montagna. A Rutte sorge il tiglio di Napoleone di oltre 300 anni, pronto ad avvolgerti con la sua immensa chioma colorata. Salendo in quota lungo l’antica Via dei Pellegrini si arriva a Malga Lussari, dove la solenne presenza di un larice di oltre 500 anni ripaga ogni fatica. L’ultimo gigante che aspetta di essere abbracciato è l’elegante tiglio nel cortile dell’antico Palazzo Veneziano di Malborghetto.
Per info: info.tarvisio@turismo.fvg.it

ASCOLTA

Tra il ticchettio di Pesariis il tempo si è fermato
In Val Pesarina (Carnia) sorge un piccolo borgo dall’aspetto fiabesco: è Pesariis, il paese degli orologi. Qui il tic tac avvolge ogni viuzza: un vero e proprio museo a cielo aperto, dove ben 14 ingegnose macchine per misurare il tempo sono lì per stupirti. Orologi a torre, ad acqua, a palette giganti, a calendario, a carillon, oltre che una particolare meridiana orizzontale analemmatica, adornano le facciate delle case, gli angoli delle vie, le piccole piazze. Questa tradizione risale al Seicento, quando grazie ai commerci con la Germania, qualche pesarino apprese i segreti della meccanica dell’orologeria che usò per costruire orologi per le case dei ricchi e si sviluppò appieno quando la Solari diede avvio a una produzione industriale orologiaia.
Ma, anche se un ticchettio avvolge la valle, qui davvero il tempo sembra essersi fermato, in un’atmosfera sospesa tra fiaba e realtà.
Per info: pesariis@pesariis.it

ASSAPORA

Storia di una rapa che amava il vino: la brovada
Si sa, spesso i piatti della tradizione nascono da ingredienti semplici e talvolta “poveri”, frutto dell’adattamento della cucina ai periodi più difficili. E la brovada è uno di questi: nata come riserva alimentare per i mesi freddi, oggi ha acquisito l’importanza del piatto tipico regionale, tanto da ottenere il riconoscimento DOP.
Ma di cosa si tratta? È un piatto a base di rape bianche che vengono lasciate fermentare per oltre un mese nella vinaccia, per poi essere grattugiate e cucinate: quello che si ottiene è un prodotto dai profumi intensi e dal sapore pungente e acido, ideale per accompagnare piatti di carne, ma anche come ingrediente per zuppe o piatti unici a base di verdure. Non troverai la brovada in nessun altro luogo se non qui e il suo sapore inconfondibile ti parlerà della storia di questa terra.
Per info: info@brovadafvg.it

ANNUSA

Senti come respira il mare

C’è un luogo in cui si sente chiaramente il respiro del mare, in cui il profumo salmastro dell’aria si mescola a quello della pineta: è la laguna di Marano, punta estrema del Friuli, in cui la bellezza incontaminata della natura si intreccia da secoli con il lavoro dell’uomo. Un’escursione a bordo di una motonave è d’obbligo per scoprirne gli angoli più nascosti, ma soprattutto per raggiungere il villaggio di casoni dei pescatori che da sempre vivono in simbiosi con il mare. Una brezza leggera soffia tra i canali e sospinge le ali di aironi, folaghe e germani reali che qui vivono tranquilli: in questo regno dove il tempo scorre lento, due grandi riserve naturali (Valle Canal Novo e Foci del Fiume Stella) proteggono questo equilibrio delicato e mutevole, tra cielo e acqua.
Per info: info@turismo.fvg.it

*Articolo scritto da Selene Cassetta per Di Vita magazine*