Il poeta inglese John Keats scrisse che il mondo non è una valle di lacrime: è la valle del Fare Anima. Perché l’Anima non arriva preconfezionata dal cielo: è qualcosa che si forma, che cresce e matura nel corso della nostra avventura umana. Fare Anima non è indolore e richiede molta fatica di vivere: Fare Anima è uscire dalla comfort zone. L’Anima non ama la comfort zone.
La comfort zone è quel modo di vivere che ci mette al riparo, o almeno ci sembra, dal dolore e dalla sofferenza e che, soprattutto, richiede poca energia per rimanerci dentro. La comfort zone è anche l’area della nostra vita in cui dominano i desideri.
Oggi il desiderio ha finito di coincidere con il bisogno: crediamo che il fatto di desiderare qualcosa significhi di per sé che abbiamo davvero bisogno di quella cosa, che la felicità consista nell’avverarsi dei nostri desideri. Non è del tutto colpa nostra se crediamo questo: siamo accerchiati dall’idea consumistica che vuole convincerci che ciò che dobbiamo fare è rendere la nostra vita sempre più comoda, confortevole, piacevole, sicura, ma anche, a quel punto, comodamente priva di senso, dato che, così facendo, le avremo tolto tutto ciò che comodo non è ma che però è più ricco di significato. Per questo, ci ritroviamo poi ad aprire, di notte, lo sportello del frigorifero: per compensare il fatto che, di giorno, non abbiamo fatto una certa telefonata a una certa persona per dirle una certa cosa.
James Hillman, uno psicologo delle idee, come lui si definiva, ci ha lasciato una bellissima definizione dell’idea di Anima: “Quel fattore umano sconosciuto, che trasforma gli eventi in esperienza, che rende possibile il significato e che si comunica nell’Amore”. Ad Anima è generalmente attribuita la qualità della sensibilità e della delicatezza, ma Anima non ha paura di spiegazzarsi il vestito, di sporcarsi le mani, di vivere esperienze difficili. Anima è sensibile e delicata, ma non è fragile. Quello che è venuta a fare qui, dentro di noi e tramite noi, è trovare significati e dare senso agli eventi nel mezzo del tumulto delle esperienze. Anima è venuta nel mondo per comunicare coraggiosamente nell’amore.
Non possiamo dunque tenere la nostra Anima sotto una campana di vetro, o rinchiuderla per proteggerla. Altrimenti non troviamo un senso alla nostra vita, non la trasformiamo in esperienza, in un fatto davvero significativo per la nostra Anima. Fare Anima richiede il coraggio di vivere la vita, dando importanza a ciò che è veramente importante e soprattutto, cercando di vivere per realizzarlo.
Fare anima è capire ciò che è importante e avere il coraggio di farlo.
Ma come possiamo Fare Anima? Fermandoci e riflettendo, dedicando tempo all’ascolto di noi stessi, alle letture importanti, alla preghiera, alla meditazione, affrontando il vuoto interiore che cerchiamo di colmare con il nostro attivismo, il nostro frenetico lavorare o cercare il divertimento, smettendo insomma di fuggire da noi stessi. Si fa Anima ascoltando i nostri bisogni più profondi, quelli che cerchiamo di non percepire, quelli che ci chiedono di spenderci per qualcosa di significativo, qualcosa che normalmente ha più a che fare con il dare che con il ricevere. Si fa Anima affrontando veramente il nostro egocentrismo e trovando in noi la parte migliore. Ognuno di noi ha la sua via: se la cerchiamo, la troveremo.