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Le 18 regole per leggere le etichette alimentari

Nella prima parte del nostro approfondimento abbiamo indagato le informazioni più note che si possono ricavare dalle etichette alimentari (leggi la prima parte), come la data di scadenza o l’elenco degli ingredienti.

Ma ci sono altri 9 elementi (scarica legenda) da tener in considerazione affinché si possano scegliere i prodotti in modo davvero consapevole, senza perdere di vista la sana alimentazione.

 

10. Sede dello stabilimento di produzione e di confezionamento

Due indicazioni cui prestare attenzione perché un alimento potrebbe essere stato prodotto in un Paese ma poi confezionato in un altro. Attenzione ai prodotti provenienti dai paesi extraeuropei non tutelati dalle leggi CEE!

 

11. Indicazione d’origine

Un’indicazione diventata obbligatoria per alcune categorie di prodotti, come le carni, e che ci auguriamo venga presto estesa anche ad altre: l’indicazione del Paese o della Regione d’origine. Un’informazione comunque obbligatoria qualora la sua omissione possa indurre in errore il consumatore, ad esempio nel caso di una mozzarella fabbricata in Spagna ma venduta in Italia.

 

12. Quantità netta

Non commettiamo l’errore per la fretta di scegliere solo in base al prezzo più basso, ma dedichiamo un paio di minuti solo per comparare l’effettivo peso dei prodotti che stiamo mettendo nel nostro carrello. Se veramente vogliamo risparmiare non dimentichiamo di verificare il peso intero e quello “al netto degli scarti! 

 

13. Sostanze allergizzanti

Una regola di vitale importanza per chi soffre di determinate allergie o intolleranze è quella di controllare sempre nella lista degli ingredienti o prima ancora nella denominazione di vendita (es: cioccolato al latte) la presenza di eventuali allergeni. Quando trovate la dicitura “Può contenere tracce di…” seguito dal nome del potenziale allergene, significa che il prodotto può essere stato accidentalmente contaminato da sostanze allergeniche (attraverso ad esempio la presenza di allergeni nello stabilimento produttivo o di macchinari che ne eseguono la manipolazione).

 

14. Senza zucchero

Uno slogan che spesso ci attrae ma che può anche ingannarci. Se infatti prestassimo maggiore attenzione a quanto riportato nelle etichette, ci renderemmo conto che prodotti che si dichiarano senza zucchero (e quindi senza saccarosio, il comune “zucchero da tavola” composto da una molecola di glucosio e una di fruttosio), in realtà possono contenere sciroppo di glucosio, di fruttosio, di cereali, amidi di mais, maltosio, che innalzano i livelli di glucosio nel sangue (la glicemia) con conseguenze liberazione di insulina (l’ormone che regola il flusso di glucosio all’interno delle cellule) con un comportamento analogo (anche se a volte in misura superiore o inferiore) al saccarosio. Impariamo a preferire ad esempio i prodotti dolcificati con succo di mele o d’uva!

 

15. Dietetico/Light/Senza calorie

Con queste diciture si distinguono gli alimenti che presentano un quantitativo ridotto di grassi in generale o di colesterolo, oppure di zucchero (saccarosio). Dietro a queste diciture può nascondersi però il ricorso a sostanze additive senza significato nutrizionale, come emulsionanti, dolcificanti sintetici (o edulcoranti), addensanti o conservanti. Impariamo quindi a leggere attentamente l’etichetta soprattutto se il prodotto è destinato all’alimentazione infantile, per la quale i cibi light possono essere utilizzati solo dietro controllo medico. 

 

16. Oli e grassi

La dicitura “oli e grassi” deve per legge essere sempre abbinata alla tipologia utilizzata.

Prestiamo grande attenzione a quanto riportato nell’etichetta quindi e optiamo per prodotti che utilizzano i grassi migliori, l’olio d’oliva e il burro, piuttosto che indistinti grassi o oli vegetali, grassi idrogenati o parzialmente idrogenati, margarina, oli di semi senza specificazione o di colza, mais, soia, macadamia, strutto, sego.

 

17. Immagine sulla confezione

L’immagine presente sul fronte della confezione può spesso essere rappresentativa ed evocativa del prodotto, aspetto che viene comunque precisato con la dicitura “L’immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto”. Meglio quindi non prestare troppo affidamento a quanto riporta l’illustrazione!

 

18. Materiale della confezione e modalità di smaltimento

Anche a tavola un occhio di riguardo per il nostro prezioso ambiente: leggiamo bene le indicazioni sul materiale utilizzato per le confezioni/imballaggi (AL alluminio, CA cartone, ACC acciaio, PE plastica, PS polistirolo, VE vetro ecc.) e facciamoci guidare anche dai simboli e dai pittogrammi spesso presenti per aiutare il consumatore a smaltire e differenziare in modo “ecologico” il rifiuto.