La maggior parte delle persone sa bene che prima di compiere uno sforzo intenso è meglio fare un po’ di riscaldamento. Attivare muscoli, cuore e polmoni a bassa intensità aiuta ad affrontare uno sforzo più pesante in maggior sicurezza e dà anche molti vantaggi in termini di prestazione.
Ma quanti fanno anche il cosiddetto “cool down” o raffreddamento dopo l’allenamento?
Evitare di interrompere bruscamente lo sforzo permette di recuperare meglio e anche di evitare brutte reazioni come i giramenti di testa o lo svenimento legati all’improvviso rallentamento del circolo e al massiccio stazionamento di sangue negli arti inferiori.
Alcune ricerche suggeriscono che ci sono anche ragioni di altro genere a giustificare la pratica del cool down.
La memoria che vi porterete dietro di un allenamento dipende in gran parte dagli ultimi minuti di attività e dalla sensazione di dolore successivo, a sua volta, in gran parte legata all’accumulo di acido lattico. Meno piacevoli sono queste sensazioni e meno gradevoli saranno le memorie che verranno create nel cervello. Da questo dipende quanta voglia avrete di affrontare il prossimo allenamento. Quindi riscaldamento, allenamento e raffreddamento sono una triade vincente per il corpo ma anche per avere emozioni positive rispetto alla pratica dell’attività fisica e quindi per affrontarla con maggior piacere.