Il galateo del vino impone alcune regole precise su come servire il vino a tavola, da come stappare la bottiglia alla disposizione dei calici a tavola. Durante un pranzo informale o una cena elegante è bene seguire alcune semplici indicazioni per assaporare al meglio i vini e per fare in modo che l’esperienza sia piacevole per tutti.
1. Da chi va stappata la bottiglia di vino?
Dal padrone di casa che si occuperà di verificare che non abbia difetti prima di servirla ai suoi commensali. I vini bianchi devono essere stappati appena prima di essere consumati, mentre i vini rossi , soprattutto se invecchiati, possono essere aperti in anticipo e messi in un decanter, se presentano impurità. In alternativa è più elegante lasciare la bottiglia in bella vista.
2. Come si impugna la bottiglia per servirla?
Tenendola dalla base (mai per il collo) o impugnandola dalla parte bassa, con l’etichetta ben visibile alla persona a cui state versando il vino. Dopo aver versato il vino nel bicchiere, alzate la bottiglia ruotandola leggermente sul proprio asse. Eviterete, così, anche di macchiare la tovaglia.
3. Da chi si comincia a versare il vino?
Prima vengono servite le signore e poi gli uomini. La successione è la stessa usata per i cibi e si basa sull’importanza e l’età dei commensali, gli ultimi sono i più giovani o i padroni di casa. Versate il vino rimanendo alle spalle del commensale , al lato destro.
4. Quanto vino si versa nel bicchiere?
Indicativamente un terzo della sua capienza. È sempre meglio preparare i bicchieri con qualche ora di anticipo, controllandoli ed eventualmente risciacquandoli, in quanto, se riposti all’interno di un mobile in legno, possono prendere cattivi odori.
5. Esiste una regola di successione nel bere vini?
Tradizionalmente vanno degustati i bianchi prima dei rossi, a eccezione di vini passiti o spumanti dolci da servire a fine pasto perché vini da dessert; vini a bassa temperatura prima di quelli che vanno serviti a una temperatura più elevata; e comunque in gradazione alcolica crescente tranne, naturalmente, per i vini da dessert, e secondo il parametro dell’età (vini più giovani prima dei più maturi). Una sequenza indicativa può essere: spumanti secchi metodo Martinotti o Charmat, spumanti secchi metodo Classico, vini bianchi secchi giovani e fruttati, vini bianchi secchi e aromatici, vini bianchi secchi maturi e strutturati, vini rosati, vini novelli, vini rossi giovani, vini rossi mediamente affinati, vini rossi maturi e strutturati, spumanti amabili dolci e demi-sec, vini passiti, vini liquorosi.
6. A quale temperatura va servito il vino?
Il vino non va mai servito troppo freddo , sotto i 6 °C, anche se è consigliabile metterlo in tavola leggermente più freddo perché già versandolo nel bicchiere si scalda di 1/2 °C. Gli unici vini che si devono servire a 6/8 °C sono gli spumanti. I bianchi si devono portare in tavola, eventualmente in una glacette, a 10/12 °C in base alla loro età (per i non frizzanti la forbice ideale va da 8 a 10 °C), i rosati a 11 °C e i rossi a 16/18 °C in base all’invecchiamento. Al massimo, per i vini molto invecchiati, si possono raggiungere i 20 °C di temperatura.
7. Quando portare in tavola i vini?
È preferibile che il padrone di casa porti i vini uno alla volta al momento di servirli.
8. Come si abbina il calice al vino?
La capienza del bicchiere va calibrata al tipo di vino che si vuole degustare. Gli spumanti, in genere, si bevono in bicchieri più stretti e dalla forma slanciata. Più il vino è corposo, più il bicchiere deve essere ampio così da permettere di esprimere maggiormente i profumi.
9. Come si dispongono i calici a tavola?
I calici per il vino devono essere sempre trasparenti, e possono essere fino a quattro . Vanno disposti a destra quelli per il vino bianco, di norma più piccoli come capacità. Vi sarà quindi il bicchiere per l’acqua, per i bianchi, per i rossi e per i dessert.
10. Come fare un brindisi perfetto?
Solitamente il brindisi, che si tiene soprattutto in occasione di matrimoni, battesimi, “banchetti ufficiali”, più è breve e più è gradito. Annunciato dal padrone di casa, dal festeggiato o da un ospite, prevede che ci si alzi in piedi, evitando di dire “cin cin” o “salute”. I calici, inoltre, non si fanno tintinnare, ma si alzano verso il festeggiato o si porgono in avanti metaforicamente.