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Intervista allo chef degli astronauti

Un’intervista doverosa che ci riempie il cuore d’orgoglio. Lo chef Stefano Polato, da anni autore delle ricette del nostro blog e del DiVita magazine, è stato scelto per comporre il menu speciale che accompagnerà Samantha Cristoforetti, la prima donna astronauta italiana in partenza a novembre, durante la sua permanenza sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Una bellissima occasione di crescita e confronto nata dalla sinergia con il Dr. Filippo Ongaro, pioniere della medicina funzionale e anti-aging che ha curato la parte nutrizionale, e da mesi di ricerca nell’ambito della cucina molecolare nutrigenomica assieme ad Argotec, l’azienda aerospaziale responsabile della produzione di alimenti per gli astronauti europei.

Stefano ci ha raccontato tutti i dettagli di questa straordinaria esperienza in cui la sana alimentazione è protagonista. Buona lettura.

Cosa ti ha spinto a partecipare a questa “missione nello spazio”?
Prima di tutto la curiosità e in secondo luogo il desiderio di mettermi in gioco. È senza dubbio la sfida professionale più stimolante che mi sia mai capitata, non potevo che accoglierla a braccia aperte. Inoltre lavorare a stretto contatto con un astronauta ti dà la possibilità di recuperare informazioni preziosissime da applicare poi nella vita a Terra. Infine, ma non per ultimo, il valore di Samantha e i valori da lei espressi. È grazie a lei e alla sua sensibilità verso alcune tematiche che oggi sono qui a raccontarvi questa bella esperienza.

Quanto e perché è importante mangiare sano anche in microgravità?
È importante mangiare sano sulla Terra, ma ancor di più nello spazio per compensare i tanti effetti dell’assenza di gravità, o meglio della microgravità, responsabile prima di tutto di una forte accelerazione dell’invecchiamento cellulare. Pensate che 6 mesi in orbita corrispondono all’incirca a 10 anni a Terra!

Quali sono i principali alimenti nel bonus food di Samantha?
I protagonisti del bonus food di Samantha sono i cereali integrali al 100%, il pesce azzurro, la carne bianca, i legumi, la frutta e la verdura.

A quali alimenti Samantha non ha voluto rinunciare nello spazio e quali hai integrato tu per il suo menu?
Devo dire che tra me e Samantha c’è stata fin da subito un’ottima sintonia nella scelta degli alimenti e successivamente negli abbinamenti. Pensate che il primo ingrediente che le ho proposto è stata la quinoa, scoprendo poco dopo che è tra i cibi che non devono mai mancare nella sua credenza. Ho inoltre integrato nel suo menu molti micronutrienti sotto forma di spezie ed erbe aromatiche per compensare la totale assenza di sale, da lei stessa richiesta, per ovviare ai problemi di ritenzione idrica. Da parte sua Samantha non ha voluto rinunciare a cioccolato fondente, sgombro, frutta in generale.

Qual è stato il piatto più divertente da preparare?
Mi viene subito alla mente non tanto il più divertente, ma il più rappresentativo: il frullato di frutta. Un piatto che appare semplice nella composizione, ma è capace di esprimere al meglio i concetti di stagionalità e sana alimentazione. Scegliendo, infatti, un ingrediente in modo accurato, come per esempio la frutta matura al punto giusto, si riesce a evitare l’aggiunta di zuccheri e di conservanti senza per questo rinunciare al gusto.

Esistono cibi vietati nello spazio? Se sì, per quale motivo?
Sono vietatissimi i cibi che producono briciole, molto pericolose perché potrebbero danneggiare gli strumenti e potrebbero essere inalate inavvertitamente dagli stessi astronauti provocando infezioni alle vie respiratorie. Inoltre, come anticipavo prima, Samantha ha voluto eliminare del tutto il sale, mentre per gli altri astronauti è ridotto a quantità minime.

Come si conservano i cibi nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS)?
Il cibo è contenuto all’interno di buste ermetiche molto resistenti, viene spedito prima della partenza degli astronauti e stoccato in un modulo adibito a magazzino. Si conserva a temperatura ambiente e questo, come potete immaginare, ha rappresentato per me l’ostacolo più grande.

Le regole alimentari nello spazio valgono anche sulla Terra?
In linea di massima sì e proprio con quest’ultima esperienza si è iniziato a porre una maggior attenzione all’importanza della scelta del giusto regime alimentare in modo da evitare lo stress ossidativo e l’accelerato invecchiamento cellulare. Finora questo aspetto era sempre stato tralasciato durante la missione e preso in esame soltanto al rientro. Samantha, in primis, si è fatta portavoce di una corretta e sana alimentazione.

Cosa insegna l’esperienza di Samantha a noi “terrestri”?
Il ruolo cruciale di una corretta nutrizione nell’affrontare la vita quotidiana e in particolar modo le attività ancora più estreme, come una missione spaziale.

Progetti per il futuro?
Aspettiamo prima i feedback di Samantha… Una volta che rimetterà i piedi a Terra e sarà soddisfatta del lavoro svolto assieme, penserò allora io a “prendere il volo”!