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Natale, insegnami ad aspettare

“A chi sa attendere, il tempo apre ogni porta”.

Parole di un proverbio popolare che ci suonano tanto semplici quanto inafferrabili, come un’ombra. Nel nostro presente di acrobazie fatte di impegni, urgenze e progetti, il tempo ci sembra sempre troppo stretto, una prigione nemica che, anziché farci vivere, ci rende inesorabilmente schiavi. Non siamo disposti a pazientare nemmeno un secondo, ripetiamo come un mantra non ho tempoe pretendiamo soluzioni immediate per sollevarci dalla tensione dell’attesa.

Eppure è lì che si insinua la vita, nello spiraglio variopinto del tempo sospeso, dilatato, quello spazio dai contorni frastagliati che profuma di pazienza e lentezza. È saggezza antica che le cose buone, i risultati e i cambiamenti arrivino solo con il rispetto dei tempi: come la natura sa attendere di fiorire a primavera, così anche noi dovremmo imparare a vivere con l’animo quieto, fiduciosi dei frutti succosi che potremo cogliere se sappiamo aspettare.

Come riappropriarci del valore della pazienza, per rimanere presenti a noi stessi, consapevoli che solo dando il giusto tempo alle cose potremo vivere profondamente la nostra vita? Il Natale è la nostra preziosa occasione: parlandoci al cuore, ci ricorda quanto l’attesa possa diventare anche magica. Non è un dono riservato solo ai bimbi, ma a chiunque abbia fede nella meraviglia della vita, certi che ogni giorno ha un preciso significato e che ogni attimo contribuisce a dare pienezza alla nostra esistenza. Nei giorni che ci separano alla festa, impariamo a non avere paura di aspettare, a non rifuggire il vuoto d’azione: sostando nel tempo, saremo pronti a scartare il regalo più prezioso, la felicità.

Ferma il presente in una lettera

Dare valore al momento presente fa accadere una magia: il tempo si espande oltre i confini scanditi dalle lancette e acquista una consistenza ricca, fertile. Perché possa essere il terreno fecondo del tuo futuro, guardalo con consapevolezza e sincerità, senti le emozioni che lo abitano e prova a comprenderne il senso profondo. Scrivere una lettera a te stesso ti può aiutare: sarà come fermare la tua vita per un attimo, per raccontarla con onestà e valorizzare ogni sua sfumatura. Scegli con cura un foglio di carta, indugia sul colore, la consistenza; poi prendi la penna a cui sei legato e inizia a scrivere: regalati parole dal cuore, quelle che non hai mai il coraggio di dirti. Osserva la persona che sei e immagina quella che vorrai diventare, i desideri da realizzare, le nuove abitudini da adottare. Quando hai finito, riponila in un cassetto, la rileggerai il prossimo Natale: ti accorgerai che aver atteso di incontrare la nuova versione di te, non sarà stato vano.

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Dilata il tempo con un respiro

Com’è il tuo respiro, ci hai mai fatto caso? Siamo sempre così troppo occupati da non accorgerci nemmeno di respirare. Succede solo quando il fiato ci manca, quando una situazione ci spezza il respiro. La qualità del nostro respirare riflette la qualità del tempo che viviamo; una cartina tornasole che ci aiuta a capire quando dobbiamo rallentare per recuperare la fiducia nei doni della vita. Puoi ritrovare la quiete attraverso la tecnica della respirazione quadrata: siediti in posizione comoda poi, inspirando, misura la durata del tuo respiro e immagina di disegnare un lato di un quadrato; trattenendo il respiro, disegna il secondo lato del quadrato; espirando, disegna il terzo lato; infine, trattenendo il respiro, disegna il quarto lato. Il segreto è mantenere lo stesso tempo per le quattro fasi della respirazione.

*Si ringrazia Selene Cassetta, bogger specializzata in turismo sostenibile, per i testi